ph. Maurizio Lofiego


LA MADONNA DEL POLLINO di Daphnè Du Barry

Sabato 12 settembre 2009 una scultura di bronzo raffigurante la Madonna di metri 2,20, poggiata su una base di altrettanti metri, è stata collocata sulla cresta del monte su cui sorge il Santuario della Madonna di Pollino, a circa 1500 m.s.m., rivolta verso la Valle del Frido.

L’iniziativa rientra nel programma degli “eventi  nazionali e internazionali“ della Regione Basilicata, del Comune di San Severino Lucano con la cooperazione delle autorità religiose locali, l’intervento artistico, infatti, è volto all’arricchimento del patrimonio culturale e religioso del territorio e vuol essere un omaggio alla fede e alla devozione delle comunità locali.

Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro Mons. Francesco  Nolè, il Presidente del Parco Nazionale del Pollino Domenico Pappaterra, il Vice Presidente del Parco Nazionale del Pollino Franco Fiore, il Sindaco di San Severino Saverio De Stefano, il Direttore Generale dell’ATP Gianpiero Perri e l’artista olandese, di fama internazionale, che ha realizzato l’opera, Daphnè du Barry.

Tale cerimonia è stata tenuta il secondo sabato di settembre, che coincide con il giorno della veglia di preghiera che precede la discesa a valle della statua lignea della Madonna del Pollino, con la presenza di tantissimi pellegrini.

L’artista, nell’occasione, ha spiegato di essere rimasta molto colpita dalla bellezza del paesaggio in cui è situato il Santuario, dalla spiritualità che si respirava, dal silenzio e dalla pace,  nei sopralluoghi precedenti e di averne tratto fonte d’ispirazione per l’opera; infatti, dice, “ho realizzato l’opera partendo da un bozzetto in creta e successivamente ho realizzato la scultura in bronzo che oggi vediamo”.

La particolarità di questa opera, dice l’artista, è che offre un significato iconografico nuovo, infatti la Madonna non ha il Bambino rivolto verso di se, ma Egli è rivolto verso la Valle e il vescovo Mons. Francesco Nolè ne ha evidenziato il significato teologico: “la mamma offre suo figlio all’umanità prefigurandone la passione e la morte sulla croce per la salvezza degli uomini”.  

 

(Archivio Francesco Dattoli)